PIOMBINO E’ SACRIFICABILE E IL RIGASSIFICATORE NON ARRIVA PER CASO

A distanza di due mesi siamo costretti a tornare ad affrontare un tema che riteniamo estremamente pericoloso per l’intera economia della città di Piombino: quello del rigassificatore della SNAM fortemente voluto dal governo italiano per “ingraziarsi” l’attuale governo americano nel conflitto in corso tra NATO (di fatto gli Stati Uniti) e la Russia.
Regione Toscana e governo italiano ritengono quindi “sacrificabile” la città di Piombino, la sua economia e le sue bellezze ambientali terrestri e marine.
E purtroppo non per la prima volta, visto che sono più di otto anni che la città subisce “narrazioni siderurgiche” sullo stabilimento, vere e proprie montagne di rifiuti nella discarica di Ischia di Crociano e bonifiche mai finanziate e mai iniziate a distanza di più di venti anni.
Oggi è il turno di dare il colpo di grazia anche al porto commerciale, tarpando le ali all’ultimo potenziale “polmone economico” del territorio.
Il rigassificatore i piombinesi non lo vogliono perché questa cittadina ha già dato tanto alla Nazione e non è disposta oggi a farsi carico di un ulteriore sacrificio, proprio adesso che sta provando a rialzare la testa dopo gli innumerevoli danni che le varie classi politiche che si sono susseguite nel tempo hanno rovesciato su Piombino.
Questo NO al rigassificatore, adottato e portato avanti anche dall’amministrazione comunale nella figura del suo primo cittadino, dovrà essere anche il NO di chi si è fatto eleggere in Regione e in Parlamento come portavoce del nostro territorio.
È arrivato il momento di decidere quindi se stare dalla parte del proprio partito politico che sostiene questa decisione governativa, o impegnarsi in prima persona a fargli cambiare idea, dimostrando quindi concretamente di stare dalla parte dei propri elettori che sono schierati convintamente sul NO.
Questo tipo di impianti non arrivano su un territorio per caso. E’ l’ora che la politica rappresenti realmente il territorio, oppure si faccia da parte se è incapace di rappresentare le sue volontà.






 COMUNICATO” LE ISOLE ITALIANE NON SONO LE NUOVE RISERVE INDIANE” Futuro Civico esprime solidarietà a tutti i cittadini, residenti e lavoratori, che vivono sulle isole, con particolar preoccupazione per quelle minori, che dal 10 gennaio scorso sono “confinati” se non muniti di Super Green Pass come indicato nel D.L . 229/21.I diritti fondamentali dei cittadini residenti sulle Isole, con maggior evidenza per quelle minori, passano in modo imprescindibile dal mare, per accedere alla terraferma attraverso i trasporti marittimi e aerei.Tali mezzi di trasporto, è bene evidenziarlo a chiare lettere, rappresentano l’unico collegamento possibile con il resto della nazione e, quindi, precludere l’accesso a tali mezzi di trasporto a chi non è in possesso del “Super Green Pass” significa condannare ad un “esilio” forzato quei residenti che, per vari motivi, non si sono sottoposti a vaccinazione anti covid.Chi vive su un’isola non può ovviamente spostarsi con la propria auto da una Regione all’altra (e per chi vive in un’isola minore lo spostamento si limita al massimo al comune vicino, se presente), e questa disposizione contenuta nell’ultimo Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale rappresenta una grande limitazione alle libertà personali, che vanno ben oltre quelle consentite per salute e studio, in quanto impedire l’accesso ai trasporti marittimi comporta una enorme limitazione alla vita “normale” di questi nostri concittadini, ed è disumano e inaccettabile limitarne di fatto i ricongiungimenti affettivi con i loro cari che vivono sulla terra ferma.Per noi di Futuro Civico le Isole Minori sono territori delicati e particolari, da tutelare e da valorizzare, e non certo da vessare più di quanto non lo siano già, a causa delle difficoltà quotidiane alle quali sono quotidianamente sottoposte.FUTURO CIVICO
 COMUNICATO” LE ISOLE ITALIANE NON SONO LE NUOVE RISERVE INDIANE” Futuro Civico esprime solidarietà a tutti i cittadini, residenti e lavoratori, che vivono sulle isole, con particolar preoccupazione per quelle minori, che dal 10 gennaio scorso sono “confinati” se non muniti di Super Green Pass come indicato nel D.L . 229/21.I diritti fondamentali dei cittadini residenti sulle Isole, con maggior evidenza per quelle minori, passano in modo imprescindibile dal mare, per accedere alla terraferma attraverso i trasporti marittimi e aerei.Tali mezzi di trasporto, è bene evidenziarlo a chiare lettere, rappresentano l’unico collegamento possibile con il resto della nazione e, quindi, precludere l’accesso a tali mezzi di trasporto a chi non è in possesso del “Super Green Pass” significa condannare ad un “esilio” forzato quei residenti che, per vari motivi, non si sono sottoposti a vaccinazione anti covid.Chi vive su un’isola non può ovviamente spostarsi con la propria auto da una Regione all’altra (e per chi vive in un’isola minore lo spostamento si limita al massimo al comune vicino, se presente), e questa disposizione contenuta nell’ultimo Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale rappresenta una grande limitazione alle libertà personali, che vanno ben oltre quelle consentite per salute e studio, in quanto impedire l’accesso ai trasporti marittimi comporta una enorme limitazione alla vita “normale” di questi nostri concittadini, ed è disumano e inaccettabile limitarne di fatto i ricongiungimenti affettivi con i loro cari che vivono sulla terra ferma.Per noi di Futuro Civico le Isole Minori sono territori delicati e particolari, da tutelare e da valorizzare, e non certo da vessare più di quanto non lo siano già, a causa delle difficoltà quotidiane alle quali sono quotidianamente sottoposte.FUTURO CIVICO


