SAN VINCENZO- VISTO DA FUTURO CIVICO

✍ELEZIONI COMUNALI 2021✍

Il commissariamento del Comune di San Vincenzo da parte del prefetto di Livorno, Paolo d’Attilio, che ha affidato la gestione della macchina amministrativa comunale al suo vice Salvatore Parascandola, rappresenta l’apice di una vicenda che ha avuto il suo inizio il 9 marzo scorso con l’arresto per corruzione dell’allora sindaco Massimo Bandini e di due imprenditori operanti in quel comune, e ben 26 indagati tra i quali il vicesindaco alcuni assessori e una parte dei dirigenti del Comune. Ma non basta, a lato di questa vicenda vediamo apparire anche un secondo filone d’inchiesta che vede una cassetta di sicurezza con quattro Rolex e 300.000 € in contanti in una cassetta di sicurezza intestata all’ex tesoriere del Pd di San Vincenzo. Fatti mai visti in Val di Cornia ma anche raramente nel resto della Toscana, al punto che il Partito Democratico di San Vincenzo, nelle figure dei due coordinatori del circolo Pd San Vincenzino Maurizio Scatena e Fabio Pellegrini prendono le distanze in modo netto dalla vicenda che dicono di aver appreso solo dai giornali. Riteniamo che quanto accaduto in quel comune sia completamente inaccettabile e mostra, pur con le dovute garanzie del nostro sistema giudiziario, un modus operandi, che se confermato in sede processuale, è intollerabile per i cittadini. La nostra speranza è che questa vicenda sia solo una brutta eccezione nel territorio della Val di Cornia. È l’ora come cittadini di interrogarsi realmente su quale sia il vero bene per il territorio. Critica e stupore per quanto accaduto sono sentimenti inevitabili, ma a questi deve seguire la volontà di mettersi in gioco per far sì che quanto accaduto non si ripeta. Punendo al momento del voto anche politicamente i responsabili, e chi dei propri amministratori non ha controllato a dovere. Il rischio altrimenti è che i sanvincenzini possano trovare in comune dopo le elezioni il “lato B” dello stesso disco, oppure l’altra faccia della stessa moneta. Il cambiamento, quello vero, richiede una presa di coscienza e di responsabilità nei confronti di tutti i concittadini che devono mettersi in gioco affinché il futuro di San Vincenzo sia realmente diverso. Un futuro civico dove i partiti offrono alla città il meglio del loro materiale umano, senza rendite di posizione o peggio interessi di bottega. A San Vincenzo serve un “vero reset”, serve un nuovo “Futuro civico” dove gli interessi di tutti i residenti siano predominanti rispetto a quelli di pochi. Per questo “Futuro Civico” osserva con grande attenzione ciò che sta avvenendo a San Vincenzo. Un comune dove, dopo il fallimento dei partiti, il futuro torni realmente nelle mani dei cittadini senza sorprese, o peggio magheggi post elettorali.

Ufficio Stampa “FUTURO CIVICO”

PROSSIMI COMUNI TOSCANI AL VOTO

Le elezioni comunali 2021 si terranno in autunno a data da destinarsi in 27 comuni della regione Toscana. In sei comuni, con popolazione superiore alla soglia dei 15.000 abitanti, si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno: se al primo turno nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta (50% + 1 dei voti), si procede al ballottaggio nella seconda domenica successiva tra i due più votati. L’unico capoluogo di provincia nel quale si andrà al voto è Grosseto. In venti comuni sotto i 15 mila abitanti si voterà con un sistema maggioritario a turno unico: viene eletto chi ottiene il maggior numero di voti (maggioranza relativa).COME SI ELEGGE IL SINDACO Comuni con meno di 15 mila abitanti – In questi Comuni si vota con un sistema maggioritario a turno unico: viene eletto chi ottiene il maggior numero di voti (maggioranza relativa). Diventa sindaco chi ha ottenuto il maggior numero di voti; la lista collegata si aggiudica i 2/3 dei seggi del consiglio; il restante terzo viene suddiviso tra gli altri partiti o coalizioni in base alle percentuali ottenute. Il primo seggio delle liste di maggioranza spetta ai candidati sindaci sconfitti. In caso di parità tra due candidati alla carica di sindaco si procede al ballottaggio la seconda domenica successiva. In caso di ulteriore parità viene eletto il candidato più anziano.
Comuni con più di 15 mila abitanti – In questi Comuni si vota con un sistema maggioritario a doppio turno: se al primo turno nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta (50% + 1 dei voti), si procede al ballottaggio nella seconda domenica successiva tra i due più votati. Ciascun candidato può essere collegato a una o più liste e gli elettori possono esprimere due scelte: una per il sindaco e una per la lista dei consiglieri. E’ possibile scegliere una lista diversa da quella collegata al candidato cui si accorda il proprio voto (voto disgiunto). Nella fase intermedia tra primo e secondo turno i due candidati che vanno al ballottaggio possono collegarsi a liste diverse rispetto a quelle che li avevano appoggiati nella prima votazione. In fase di ballottaggio gli elettori possono scegliere soltanto il candidato sindaco; non sono ammessi voti alle liste.
COME SI ELEGGE IL CONSIGLIO COMUNALE Comuni con meno di 15 mila abitanti – Ciascun candidato sindaco è collegato a una sola lista e quindi scegliendo un candidato si sceglie automaticamente anche la lista di consiglieri ad esso collegata; ciascuna lista deve essere composta da un numero di candidati che non sia superiore a quello dei consiglieri da eleggere e non sia inferiore ai 3/4 del totale. L’elettore può esprimere una preferenza tra i consiglieri della lista collegata al candidato prescelto, scrivendone il cognome sotto il contrassegno della lista.
Comuni con più di 15 mila abitanti – Le liste devono comprendere un numero di candidati non superiore al numero dei consiglieri da eleggere e non inferiore ai due terzi del totale. Per l’elezione del consiglio possono presentarsi tre diverse situazioni: 1) il sindaco viene eletto al primo turno ma la lista o le liste collegate non raggiungono il 50% dei voti: in questo caso i seggi vengono ripartiti col metodo proporzionale secondo il sistema d’Hondt ed è possibile che il consiglio sia composto per la maggioranza da esponenti dell’opposizione nel caso in cui la lista o le liste di uno dei candidati sconfitti abbiano ottenuto più del 50% dei voti. 2) la lista o le liste collegate al candidato eletto al primo turno raggiungono il 40% dei voti e nessun’altra lista supera il 50%: alla lista collegata all’eletto viene assegnato il premio di maggioranza (60% dei seggi). I rimanenti seggi vengono assegnati col metodo d’Hondt. 3) il sindaco viene eletto al ballottaggio ma la lista collegata ottiene già nel primo turno il 40% dei voti senza che nessun’altra lista abbia raggiunto il 50%: anche in questo caso alla lista viene assegnato il premio di maggioranza (60%) e il resto dei seggi viene assegnato col metodo proporzionale (sistema d’Hondt). Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano raggiunto la soglia del 3% dei voti. Riassumendo, è chiaro che nei Comuni con meno di 15 mila abitanti il sindaco eletto avrà certamente la maggioranza in consiglio, questo può non accadere nei Comuni con più di 15 mila abitanti, dove il sindaco può trovarsi con la maggioranza del consiglio in mano all’opposizione.
I COMUNI AL VOTO (tra parentesi il numero di abitanti): Prov. AREZZO 4 comuni: Anghiari (5.672), Civitella in Val di Chiana (9.111), Montevarchi (23.971), Sansepolcro (16.108);Città metr. FIRENZE 2 comuni: Reggello (16.076), Sesto Fiorentino (47.742);Prov. GROSSETO 6 comuni: Capalbio (4.066), Castiglione della Pescaia (7.076), GROSSETO (78.630), Orbetello (14.705), Roccalbegna (1.099), Scansano (4.534);Prov. LIVORNO 1 comune: San Vincenzo (6.636);Prov. LUCCA 4 comuni Altopascio (15.072), Piazza al Serchio (2.458), Pieve Fosciana (2.418), Seravezza (13.238);Prov. MASSA 2 comuni: Montignoso (10.226), Pontremoli (7.633);Prov. PISA 3 comuni: Buti (5.773), Santa Luce (1.737), Vecchiano (12.366);Prov. PISTOIA 2 comuni: Abetone Cutigliano (2.248), Larciano (6.418);Prov. PRATO 1 comune: Carmignano (13.991);Prov. SIENA 2 comuni: Chiusi (8.836), Trequanda (1.339).