FUTURO CIVICO: L’OSPEDALE DI PIOMBINO NON È UN PRIVILEGIO MA UNA NECESSITÀ

È l’ora di dire basta con una politica che tratta la sanità, non come una necessità per il cittadino, bensì come un privilegio al quale il cittadino deve abituarsi progressivamente a rinunciare.È grazie a questa visione distorta del ruolo di un presidio ospedaliero su un territorio che assistiamo ormai a casi ormai diffusi come quello di Piombino, dove l’ospedale di Villamarina si sta progressivamente indebolendo andando incontro ad una forzata chiusura dei suo reparti e dei suoi servizi. Un nosocomio che si trova a 50 chilometri da Cecina e più di cento da quello di Cisanello. Dopo la denuncia della gravissima situazione in cui si trovano i pazienti dializzati, problemi anche alle prenotazioni al CUP che per le visite non urgenti ormai si trovano di fronte a date con tempi imbarazzanti di prenotazioni che li costringono a trovare strade diverse per arrivare a diagnosi veloci.Sulla stampa, nell’agosto del 2020, su pressione del Comitato per Villamarina l’ASL assicurava che molti finanziamenti erano già a disposizione per il rilancio di quell’ospedale, con una ristrutturazione del Pronto Soccorso, promessa da non ricordiamo più quanti anni, l’attivazione del servizio psichiatrico di diagnosi, un adeguamento del blocco parto e il potenziamento dell’offerta chirurgica in particolare di quello urologica di quella ginecologica e di quella ortopedica. Addirittura si annunciava per Villamarina un centro per la procreazione medicalmente assistita, ambulatori per l’infertilità maschile nonché la riapertura del punto nascita tutto questo con un finanziamento previsto di 9 milioni per interventi strutturali e tecnologici e 4 milioni annui per il personale medico e infermieristico e OSS. A nulla sono servite le manifestazioni di protesta a Firenze del suddetto comitato, come a niente sono servite le richieste del Sindaco di Piombino nei confronti dell’assessore regionale Bezzini.L’Ospedale di Villamarina serve 60 mila abitanti, e non può trasformarsi in un debole pronto soccorso. La “transumanza” dei malati dalla Val di Cornia verso gli ospedali di Livorno, Pisa e Viareggio è una vergogna che non può più essere accettata. Tempi e costi di un servizio pubblico spalmati su cittadini sempre più in difficoltà, sono una vergogna tutta Toscana che vede l’area Fiorentina e Pisana con poli di eccellenza mentre nella periferia strutture inefficienti e scarsamente attrattive per l’utenza che sempre più spesso si deve rivolgere al privato.E’ l’ora di farla finita. Che la regione Toscana e la politica tutta si assumano definitivamente la responsabilità di queste situazioni vergognose che colpiscono sempre più spesso principalmente le persone anziane e più bisognose e inizino finalmente ad agire concretamente.

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