PIOMBINO E’ SACRIFICABILE E IL RIGASSIFICATORE NON ARRIVA PER CASO

A distanza di due mesi siamo costretti a tornare ad affrontare un tema che riteniamo estremamente pericoloso per l’intera economia della città di Piombino: quello del rigassificatore della SNAM fortemente voluto dal governo italiano per “ingraziarsi” l’attuale governo americano nel conflitto in corso tra NATO (di fatto gli Stati Uniti) e la Russia.

Regione Toscana e governo italiano ritengono quindi “sacrificabile” la città di Piombino, la sua economia e le sue bellezze ambientali terrestri e marine.

E purtroppo non per la prima volta, visto che sono più di otto anni che la città subisce “narrazioni siderurgiche” sullo stabilimento, vere e proprie montagne di rifiuti nella discarica di Ischia di Crociano e bonifiche mai finanziate e mai iniziate a distanza di più di venti anni.

Oggi è il turno di dare il colpo di grazia anche al porto commerciale, tarpando le ali all’ultimo potenziale “polmone economico” del territorio.

Il rigassificatore i piombinesi non lo vogliono perché questa cittadina ha già dato tanto alla Nazione e non è disposta oggi a farsi carico di un ulteriore sacrificio, proprio adesso che sta provando a rialzare la testa dopo gli innumerevoli danni che le varie classi politiche che si sono susseguite nel tempo hanno rovesciato su Piombino.

Questo NO al rigassificatore, adottato e portato avanti anche dall’amministrazione comunale nella figura del suo primo cittadino, dovrà essere anche il NO di chi si è fatto eleggere in Regione e in Parlamento come portavoce del nostro territorio.

È arrivato il momento di decidere quindi se stare dalla parte del proprio partito politico che sostiene questa decisione governativa, o impegnarsi in prima persona a fargli cambiare idea, dimostrando quindi concretamente di stare dalla parte dei propri elettori che sono schierati convintamente sul NO.

Questo tipo di impianti non arrivano su un territorio per caso. E’ l’ora che la politica rappresenti realmente il territorio, oppure si faccia da parte se è incapace di rappresentare le sue volontà.

Futuro Civico

#piombino#NoRigassificatore#futurocivico

LIVORNO: LA CRISI DEL TERZIARIO SPECCHIO DI UNA PROVINCIA ALLO SBANDO

Le piccole attività commerciali, in profonda crisi a causa della stagnazione dell’economia, rischiano la chiusura definitiva con il caro bollette in arrivo in questi giorni.Oggi Futuro Civico vuole evidenziare quindi il dramma che stanno vivendo queste piccole attività commerciali di vicinato, in particolar modo quelle della provincia di Livorno.La crisi del settore terziario, che interessa in modo generalizzato tutta l’Italia, trova la sua prima ragione in quel processo di globalizzazione mondiale che inevitabilmente, come era stato previsto dai ricercatori, sta portando la bilancia economica a pesare sempre più dalla parte delle multinazionali piuttosto che da quella occupata dalle imprese locali. Una strage progressiva di saracinesche abbassate, quella che sta colpendo a tappeto un po’ tutta la provincia di Livorno, a partire dal capoluogo fino al più piccolo dei comuni, dovuta anche ad anni di politiche economiche non fattive, basate su promesse future e ammortizzatori, piuttosto che su piani concreti di sviluppo, che hanno portato negli anni a un progressivo impoverimento economico del settore primario, del quale poi ha risentito a catena l’indotto, ormai cancellato, e le tante piccole attività che su di esso vivevano.Il mancato sviluppo portuale, con l’incompiuta realizzazione della Darsena Europa, lo stop decennale alle infrastrutture viarie e ferroviarie a partire dal “Lotto 0” sul Romito e la SS398 a Piombino, e il potenziamento della Tirrenica ferroviaria, ferma alla metà del 1800, sono solo alcune delle promesse mai realizzate da chi amministra dal dopoguerra.A questo si somma un susseguirsi di imprenditori “fantasmi” sui territori che ad oggi non sono andati mai oltre le promesse di investimento attese da decenni, mai realizzate. È l’ora di dire basta a questo modo di operare. La politica o si assume definitivamente la responsabilità del proprio ruolo, oppure è l’ora che lasci spazio ed autonomia di azione ai singoli territori provinciali, affinché chi conosce le varie realtà possa avviare un piano di salvataggio che rilanci finalmente un’economia che altrimenti rischia il collasso definitivo.

FUTURO CIVICO

#futurocivico#commercio#crisieconomica

FUTURO CIVICO: L’OSPEDALE DI PIOMBINO NON È UN PRIVILEGIO MA UNA NECESSITÀ

È l’ora di dire basta con una politica che tratta la sanità, non come una necessità per il cittadino, bensì come un privilegio al quale il cittadino deve abituarsi progressivamente a rinunciare.È grazie a questa visione distorta del ruolo di un presidio ospedaliero su un territorio che assistiamo ormai a casi ormai diffusi come quello di Piombino, dove l’ospedale di Villamarina si sta progressivamente indebolendo andando incontro ad una forzata chiusura dei suo reparti e dei suoi servizi. Un nosocomio che si trova a 50 chilometri da Cecina e più di cento da quello di Cisanello. Dopo la denuncia della gravissima situazione in cui si trovano i pazienti dializzati, problemi anche alle prenotazioni al CUP che per le visite non urgenti ormai si trovano di fronte a date con tempi imbarazzanti di prenotazioni che li costringono a trovare strade diverse per arrivare a diagnosi veloci.Sulla stampa, nell’agosto del 2020, su pressione del Comitato per Villamarina l’ASL assicurava che molti finanziamenti erano già a disposizione per il rilancio di quell’ospedale, con una ristrutturazione del Pronto Soccorso, promessa da non ricordiamo più quanti anni, l’attivazione del servizio psichiatrico di diagnosi, un adeguamento del blocco parto e il potenziamento dell’offerta chirurgica in particolare di quello urologica di quella ginecologica e di quella ortopedica. Addirittura si annunciava per Villamarina un centro per la procreazione medicalmente assistita, ambulatori per l’infertilità maschile nonché la riapertura del punto nascita tutto questo con un finanziamento previsto di 9 milioni per interventi strutturali e tecnologici e 4 milioni annui per il personale medico e infermieristico e OSS. A nulla sono servite le manifestazioni di protesta a Firenze del suddetto comitato, come a niente sono servite le richieste del Sindaco di Piombino nei confronti dell’assessore regionale Bezzini.L’Ospedale di Villamarina serve 60 mila abitanti, e non può trasformarsi in un debole pronto soccorso. La “transumanza” dei malati dalla Val di Cornia verso gli ospedali di Livorno, Pisa e Viareggio è una vergogna che non può più essere accettata. Tempi e costi di un servizio pubblico spalmati su cittadini sempre più in difficoltà, sono una vergogna tutta Toscana che vede l’area Fiorentina e Pisana con poli di eccellenza mentre nella periferia strutture inefficienti e scarsamente attrattive per l’utenza che sempre più spesso si deve rivolgere al privato.E’ l’ora di farla finita. Che la regione Toscana e la politica tutta si assumano definitivamente la responsabilità di queste situazioni vergognose che colpiscono sempre più spesso principalmente le persone anziane e più bisognose e inizino finalmente ad agire concretamente.

FUTURO CIVICO

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FUTURO CIVICO: L’OBOLO DI ROSIGNANO, VERGOGNA D’ITALIA

Futuro Civico chiede per l’ennesima volta l’abolizione dell’ingiusto balzello alla barriera di Vada per chi, proseguendo verso Livorno sulla variante Aurelia, non entra in autostrada.

Ormai è anche inutile ricordare quando nell’ormai lontano 22 gennaio 2015, due consiglieri regionali del Pd già allora chiedevano al Presidente della Regione Toscana la rimozione del pedaggio da 60 centesimi alla barriera di Vada, sulla base della precedente mozione 930 del 29-10-14, senza che da allora, sono passati più di sette anni, sia in realtà stato fatto nulla. Anzi qualcosa è successo, perché da più di un anno, nel silenzio generale, SAT ha aumentato il “vergognoso balzello” che è passato da sessanta a settanta centesimi.

Ed è forse anche inutile a questo punto, ricordare l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della proposta del movimento 5 Stelle per inserire la rimozione dell’inutile casello, a gennaio 2021, nella trattativa tra SAT e Ministero delle infrastrutture.

Vogliamo poi parlare dell’esenzione al pedaggio per i residenti dei 10 comuni della Val di Cecina, che giustamente non lo pagano per andare nel capoluogo? Gli abitanti della più lontana Val di Cornia e dell’Isola Elba invece ogni volta subiscono, oltre al danno economico, anche la beffa di essere trattati da cittadini di “serie B” rispetto al resto della provincia.

Adesso davvero basta con questo vergognoso teatrino della politica. Levate il Casello, perché la gente è stanca di essere presa in giro.

FUTURO CIVICO

A SAN VINCENZO IL CORAGGIO DI CAMBIARE


Avevamo promesso ai nostri simpatizzanti che l’interessamento di “Futuro Civico” per il Comune di San Vincenzo non sarebbe terminato con le elezioni amministrative di ottobre 2021, ma proseguito anche successivamente rivestendo il ruolo di osservatori dell’operato della lista che avrebbe vinto le elezioni.
Futuro Civico osserva con ottimismo l’opera finora svolta da “Officina”, ma senza mai abbandonare quel ruolo critico (ovviamente se necessario) che contraddistingue il nostro movimento civico, proprio perché vogliamo essere garanti di tutti quei cittadini che hanno dato, e continueranno a darci fiducia in futuro.
Le scelte finora intraprese da questa amministrazione ci soddisfano perché vanno nell’ottica della tutela dei cittadini e del rinnovamento della macchina amministrativa sanvincenzina.
Entrando nello specifico ci piace sottolineare come l’ultima azione della giunta guidata dal Sindaco Riccucci vede un “rimpasto” delle cariche dirigenziali partendo dalla pianta organica del Comune.
Ottima e lungimirante, anche in vista di un importante risparmio per le casse del Comune, l’idea di valorizzare le risorse interne, pronte per essere impegnate in posizione apicale attraverso una ristrutturazione dei settori e delle mansioni.
Fare cambiamenti, dopo tanti anni d’immobilismo è indubbiamente sano, e dovrebbe essere preso come esempio da molte amministrazioni indubbiamente meno lungimiranti.

Futuro Civico

BASTA RIFORME DELLE PENSIONI AL RIBASSO‼️

I Governi che si stanno susseguono in Italia da molti anni guardano al mondo delle pensioni come ad un “paradiso” fatto di privilegi rubati, dove nostri concittadini sarebbero visti come degli ingordi pirati pronti a forzare il cassiere di un tesoro non loro. E’ giunta l’ora di dire Basta!! Mai un governo si è approcciato alle riforme pensionistiche partendo dal presupposto che “pensione”, per un normale lavoratore è un insieme di diritti sudati piuttosto che regalati e che di qui a qualche anno i nuovi dipendenti a riposo avranno redditi così bassi in molti casi da sfiorare quello di sussistenza. Futuro Civico è indignato e stufo di dover assistere ogni anno sempre al solito teatrino dove chi governa vuol far credere che la panacea di tutti i mali del nostro paese sia da ricercare esclusivamente nel denaro destinato al pagamento delle pensioni, soldi che ci preme ricordare hanno come fonte una vita di contributi accantonati dai lavorator stessi, cosa che non si può dire per quella piccola élite di persone che godono di privilegi previdenziali chiamati vitalizi e pensioni d’oro. Così facendo salta anche il patto tra generazioni, con i giovani che iniziano giustamente a preoccuparsi per la loro vecchiaia in attesa di poter iniziare a lavorare e chi già da tanti anni nel mondo del lavoro si aspetterebbe dallo Stato la garanzia di non dover rincorrere,riforma dopo riforma, all’infinito il giusto riposo dopo tanti anni di lavoro.Che si inizi quindi guardando agli sprechi il percorso virtuoso di risanamento dei conti pubblici, partendo dalla lotta alla corruzione, all’ evasione, e allo spreco di denaro pubblico, piaghe della nostra società ormai sdoganate da tempo dalle classi politiche ma giustificate, da questi soggetti in giacca e cravatta, come mali incurabili del nostro paese.

Futuro Civico

” LE ISOLE ITALIANE NON SONO LE NUOVE RISERVE INDIANE”

➡️ COMUNICATO” LE ISOLE ITALIANE NON SONO LE NUOVE RISERVE INDIANE” Futuro Civico esprime solidarietà a tutti i cittadini, residenti e lavoratori, che vivono sulle isole, con particolar preoccupazione per quelle minori, che dal 10 gennaio scorso sono “confinati” se non muniti di Super Green Pass come indicato nel D.L . 229/21.I diritti fondamentali dei cittadini residenti sulle Isole, con maggior evidenza per quelle minori, passano in modo imprescindibile dal mare, per accedere alla terraferma attraverso i trasporti marittimi e aerei.Tali mezzi di trasporto, è bene evidenziarlo a chiare lettere, rappresentano l’unico collegamento possibile con il resto della nazione e, quindi, precludere l’accesso a tali mezzi di trasporto a chi non è in possesso del “Super Green Pass” significa condannare ad un “esilio” forzato quei residenti che, per vari motivi, non si sono sottoposti a vaccinazione anti covid.Chi vive su un’isola non può ovviamente spostarsi con la propria auto da una Regione all’altra (e per chi vive in un’isola minore lo spostamento si limita al massimo al comune vicino, se presente), e questa disposizione contenuta nell’ultimo Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale rappresenta una grande limitazione alle libertà personali, che vanno ben oltre quelle consentite per salute e studio, in quanto impedire l’accesso ai trasporti marittimi comporta una enorme limitazione alla vita “normale” di questi nostri concittadini, ed è disumano e inaccettabile limitarne di fatto i ricongiungimenti affettivi con i loro cari che vivono sulla terra ferma.Per noi di Futuro Civico le Isole Minori sono territori delicati e particolari, da tutelare e da valorizzare, e non certo da vessare più di quanto non lo siano già, a causa delle difficoltà quotidiane alle quali sono quotidianamente sottoposte.FUTURO CIVICO#futurocivico#isoleitaliane#cittadini

FUTURO CIVICO: SAN VINCENZO “IMPRENDITORI GUARDATE AVANTI”

Su San Vincenzo non si è abbattuta solo la crisi pandemica ed economica dovuta al Covid 19, ma anche l’urto causato dalla maxi inchiesta della Procura di Livorno che ha visto 26 persone coinvolte tra amministratori, tecnici comunali, professionisti ed imprenditori di San Vincenzo, con accuse che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione. Indagati tre dei quattro assessori della Ex giunta comunale guidata da Alessandro Bandini che dal 9 marzo è ai domiciliari in attesa dell’udienza del tribunale del riesame di Firenze fissata per il 28 maggio prossimo. Un Comune, quello di San Vincenzo, che dal 2 aprile scorso è nelle mai del Commissario prefettizio di Livorno Salvatore Parascandola, e vi rimarrà fino alle prossime elezioni amministrative che si terranno verosimilmente ad ottobre 2021.Di fronte a questi due disastri economici e sociali i cittadini e le imprese di San Vincenzo sono chiamati ad una fatica doppia, rilanciare l’economia e l’immagine di una cittadina che della diversificazione economica (dal commercio al turismo) ha fatto la propria bandiera. Anche se gli amministratori comunali hanno tradito la fiducia dei cittadini e dei loro stessi elettori, oggi l’ultima cosa di cui ha bisogno San Vincenzo sono i personalismi di singoli e partiti o di guerre ideologiche che servirebbero solo a rompere, ancora una volta, quella voglia di cambiamento che si legge negli occhi ormai di tutti i residenti. La legge elettorale nei piccoli comuni però non permette coalizioni tra liste, né il ballottaggio tra le due coalizioni che hanno raccolto il maggior numero di preferenze. L’unico modo per rappresentare tutti i cittadini è un soggetto civico inclusivo. Una lista civica che rappresenti tutte le sensibilità presenti sul territorio, dando ad ognuno la propria voce. Dividersi potrebbe far precipitare nuovamente San Vincenzo in un passato che sarebbe antistorico. È il momento di ricostruire una comunità, dandogli fiducia, credendo che una San Vincenzo nuova sia possibile. Per questo anche Futuro Civico farà la sua parte, affinché gli errori visti nel recente passato anche in Val di Cornia non accadano anche in questo comune che ha da pensare a priorità altrettanto importanti come quella di uscire dalle morse di questa lunga crisi economica causata dal Covid. Il nostro augurio quindi va a tutte le persone che in questi giorni si apprestano a iniziare questa stagione estiva alle porte, ai coraggiosi imprenditori impegnati a riaprire le loro strutture, e a tutto il personale che si dimostrerà ancora una volta pronto e preparato ad accogliere i turisti e a riportare in alto il nome di San Vincenzo, fiore all’occhiello della costa toscana.

Futuro Civico 21-05-2021

UN FUTURO DAVVERO CIVICO PER CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

UN FUTURO DAVVERO CIVICO PER CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Un altro comune che va al voto ad ottobre 2021 è Castiglione della Pescaia. Un Comune che ha “solo” settemila abitanti, ma con criticità importanti, principalmente dal punto di vista ambientale, della nautica, e dal punto di vista infrastrutturale, con una condizione delle strade alle volte più che discutibile. Le pinete, il biglietto da visita principale di Castiglione insieme alle sue bellissime spiagge, sono tutt’altro che in buona salute, principalmente, oltre ai passati incendi, a causa del Matsucoccus, il parassita che attacca il pino marittimo, e che ha portato in alcune zone del territorio anche alla scomparsa completa delle pinete, specialmente in alcune zone di Punta Ala e a sud del comune, fino al confine con Marina di Grosseto, dove queste sono palesemente in sofferenza. E’ l’ora di recuperare questo deficit e ripristinare i danni prima che sia troppo tardi. A livello della nautica non possiamo che evidenziare gli annosi problemi di insabbiamento della foce del porto di Castiglione e la cronica mancanza di parcheggi a Punta Ala, situazioni che dovranno essere affrontate una volta per tutte nella prossima legislatura. Idem per le infrastrutture stradali, che sono tutt’altro che ottimali allontanandoci dal centro, con tratti di asfalto da manutenzionare da tempo, e che dovrebbero essere il biglietto da visita di ogni cittadina con velleità turistiche. La valorizzazione della figura del celebre scrittore Italo Calvino, sepolto nel piccolo e grazioso cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia, e la promozione di tutte le frazioni comunali (Buriano, Punta Ala, Tirli, Vetulonia) ognuna con la sua storia, devono essere i punti di rilancio, non solo turistico, ma anche culturale, di un Comune che del civismo deve fare, oggi più che mai, la sua bandiera.

FUTURO CIVICO

SAN VINCENZO- VISTO DA FUTURO CIVICO

✍ELEZIONI COMUNALI 2021✍

Il commissariamento del Comune di San Vincenzo da parte del prefetto di Livorno, Paolo d’Attilio, che ha affidato la gestione della macchina amministrativa comunale al suo vice Salvatore Parascandola, rappresenta l’apice di una vicenda che ha avuto il suo inizio il 9 marzo scorso con l’arresto per corruzione dell’allora sindaco Massimo Bandini e di due imprenditori operanti in quel comune, e ben 26 indagati tra i quali il vicesindaco alcuni assessori e una parte dei dirigenti del Comune. Ma non basta, a lato di questa vicenda vediamo apparire anche un secondo filone d’inchiesta che vede una cassetta di sicurezza con quattro Rolex e 300.000 € in contanti in una cassetta di sicurezza intestata all’ex tesoriere del Pd di San Vincenzo. Fatti mai visti in Val di Cornia ma anche raramente nel resto della Toscana, al punto che il Partito Democratico di San Vincenzo, nelle figure dei due coordinatori del circolo Pd San Vincenzino Maurizio Scatena e Fabio Pellegrini prendono le distanze in modo netto dalla vicenda che dicono di aver appreso solo dai giornali. Riteniamo che quanto accaduto in quel comune sia completamente inaccettabile e mostra, pur con le dovute garanzie del nostro sistema giudiziario, un modus operandi, che se confermato in sede processuale, è intollerabile per i cittadini. La nostra speranza è che questa vicenda sia solo una brutta eccezione nel territorio della Val di Cornia. È l’ora come cittadini di interrogarsi realmente su quale sia il vero bene per il territorio. Critica e stupore per quanto accaduto sono sentimenti inevitabili, ma a questi deve seguire la volontà di mettersi in gioco per far sì che quanto accaduto non si ripeta. Punendo al momento del voto anche politicamente i responsabili, e chi dei propri amministratori non ha controllato a dovere. Il rischio altrimenti è che i sanvincenzini possano trovare in comune dopo le elezioni il “lato B” dello stesso disco, oppure l’altra faccia della stessa moneta. Il cambiamento, quello vero, richiede una presa di coscienza e di responsabilità nei confronti di tutti i concittadini che devono mettersi in gioco affinché il futuro di San Vincenzo sia realmente diverso. Un futuro civico dove i partiti offrono alla città il meglio del loro materiale umano, senza rendite di posizione o peggio interessi di bottega. A San Vincenzo serve un “vero reset”, serve un nuovo “Futuro civico” dove gli interessi di tutti i residenti siano predominanti rispetto a quelli di pochi. Per questo “Futuro Civico” osserva con grande attenzione ciò che sta avvenendo a San Vincenzo. Un comune dove, dopo il fallimento dei partiti, il futuro torni realmente nelle mani dei cittadini senza sorprese, o peggio magheggi post elettorali.

Ufficio Stampa “FUTURO CIVICO”